Barbanera: Il Terrore dei Sette Mari"
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Famoso nella storia come "il pirata gentiluomo" Stede Bonnet dovrebbe essere piu' giustamente ricordato come "il pirata inetto"!! ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ La sua attivita' di pirata fu costellata da continue figuraccie ed umiliazioni. Il motivo stesso percui si convinse ad intraprendere questo tipo di attivita' non e' certo molto edificante. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Bonnet era un ricco proprietario terriero dell'isola di Barbados, decise a un certo punto di acquistare un veliero con 10 cannoni e di intraprendere la vita del pirata, tutto per sfuggire alle ire di sua moglie (presumibilmente una donna estremamente cattiva...). si diresse subito verso le coste del'america del nord con la sua nave "Revenge" (Vendetta), ma da subito le cose divennero difficili per lui. La sua inettitudine gli alieno' le simpatie dell'equipaggio e quando lo stavano per deporre si aggiunse al danno la beffa! ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Incontro' casualmente la nave del pirata Barbanera il quale, lusingando il suo inetto collega, lo convinse a cedere il comando della sua nave ad uno dei suoi luogotenenti. In pratica Bonnet fu privato della sua nave senza che Barbanera dovesse sparare un solo colpo per impossessarsene! Dopo questa figuraccia il buon nome di Bonnet era ormai compromesso. Nonostante tutto, poiche' Barbanera aveva accettato di smettere la sua attivita' piratesca accettando un'amnistia concessa dagli inglesi, Bonnet rientro' in posesso della sua nave. Ci mise pero' pochissimo a cacciarsi di nuovo nei guai! ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Attaccando le navi inglesi, attiro' su di se tutta la flotta britannica e, dopo una battaglia presso Cape Fear, fu prontamente catturato, processato e condannato a morte per impiccagione! Falliti diversi tentativi di fuga, arrivo' al gorno dell'esecuzione con ancor meno dignita' di quella che aveva mostrato nei suoi ultimi anni. Supplico' il giudice tentando di convincerlo a tagliargli mani e piedi piuttosto che dargli la morte per impiccagione!! Il suo appello pero' commosse le donne presenti ma non il giudice, che fece prontamente eseguire la sentenza il 10 dicembre 1718 a Charles Town! ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Le sue spoglie furono infine seppellite di nascosto nei dintorni dla citta'. Si dice infatti che questo fosse stato il suo ultimo desiderio. Non voleva che fossero ritrovate dalla sua cattivissima moglie!!!! ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Messalina, figlia di Marco Valerio Messalla Barbato e Domizia Lepida nacque nel 25 d.c. a Roma. Pronipote di Augusto, il suo destino era scritto dal giorno della sua nascita. Sarebbe diventata imperatrice romana...(continua) ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Appena quindicenne fu costretta, per volontà dell'imperatore Caligola, suo cugino, a sposare il cinquantenne cugino della madre, Claudio. Ebbe da lui due figli, Ottavia e Cesare, detto poi Britannico. Dopo che il 24 gennaio del 41 d.c. i pretoriani uccisero Caligola, divenne imperatrice romana. Insieme al marito fece uccidere gli assassini di Caligola, esiliò Seneca in Corsica e Giulia Livilla (sorella minore di Caligola e amante di Seneca) a Ventotene, dove fu uccisa, e richiamò dall'esilio Agrippina Minore, sua zia. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Donna ambiziosa e dissoluta, influenzò negativamente (a quanto ci dicono le fonti sue contemporanee) il governo di Claudio, anche se le accuse mossele dagli storici antichi, che le attribuiscono delitti e depravazioni di ogni sorta, pare siano, almeno in parte, esagerate. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Tacito fu uno dei suoi piu' grandi detrattori, probabilmente piu' per la sua avversita' politica nei confronti di Claudio che per le malefatte di Messalina. Oltre alle accuse di adulterio le vennero addebitati anche degli omicidi. Fu infatti accusata della morte di Giulia Livilla, figlia di Germanico, di Giulia, figlia di Druso Minore, e anche del liberto Polibio. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Dopo le relazioni adulterine con il governatore Appio Silano (che fu costretto a sposare Domizia Lepida) e l'attore Mnestere, Valeria Messalina si innamorò di Silio, marito di Giulia Silana. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Silio arrivo' addirittura a ripudiare la moglie e divenne l'amante di Messalina. Nel frattempo l'imperatore Claudio si trovava ad Ostia, ignaro degli inganni della moglie. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Nel 48 d.c., approfittando dell'assenza del marito Messalina sposò Silio e tento' addirittura di rovesciare il potere imperiale, ordendo un complotto contro Claudio. Questo fu pero' l'ultimo atto della sua vita scellerata. Nemmeno la comprensione che Claudio aveva sempre avuto per la sua scriteriata consorte poteva bastare a sanare l'offesa subita dall'imperatore. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Informato dal liberto Narciso sui fatti che erano avvenuti, Claudio lasciò che Messalina venisse uccisa da un tribuno nei giardini di Lucullo, nell'estate del 48 d.c. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Moriva cosi' una delle donne piu' bisfrattate della storia. Le fonti ci danno di lei una descrizione veramente fosca e ce la descrivono in molti modi diversi, tutti negativi. Non ci e' possibile sapere con esattezza se la povera Messalina fosse veramente come gli antichi romani ce la descrivono nei loro resoconti, o se questo accanimento contro una donna di potere, un'imperatrice di Roma, sia dovuto ad altre ragioni. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Forse era quasi riuscita a diventare imperatrice di Roma, forse le sue idee politiche avrebbero infastidito trope persone nela Roma del I secolo dopo cristo, forse fu il suo stesso potere a condannarla a morte? ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Nessuno potra' mai saperlo con certezza. Resta il fatto che nell'estate del 48 d.c., in un semplice giardino, moriva, per mano di un'oscuro servitore dell'imperatore Claudio, una delle donne piu' chiacchierate e criticate della storia dell'umanita'. Una squallida ed infida traditrice, oppure semplicemente una donna troppo libera e audace per i suoi tempi.
Here is the second appointment with the great buccaneer Henry Morgan. The great buccanier's admiral, the real owner of Caribbean seas!! ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ After his election Henry Morgan was the undisputed king of the buccaneers. He went on to attack Puerto del Principe on Cuba which brought in another 50,000 pieces of eight. His men being disappointed by the recent booty from Puerto del Principe, Morgan was not to rest. And at the end of June he was already off the great harbour of Puerto Bello on the northern coast of the Isthmus of Panama. In a daring attack he took the town, held its citizens to ransom and beat off 3,000 strong troops coming to the aid of the town from the city of Panama. Morgan and his men arrived back at Port Royal with 250,000 pieces of eight along other booty in the hulls of their ships. This amounted to an absolute fortune ! ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Then in October 1668 Morgan set sail yet again. Governor Modyford and Morgan had agreed that it was likely the Spaniards were preparing an attack upon Jamaica. To prevent this it had been agreed Morgan should attack them instead. The best target it was thought would be Cartagena, Spain's chiefest harbour along the Main. But on Cow Island where Morgan established his base for the operation, his prime ship,the Oxford, exploded, killing 300 of his 900 men. Reduced by a third of his strength, Morgan no longer thought himself strong enough to tackle Cartagena and, following an idea by one of his French captains who'd earlier sailed under the infamous L'Ollonais, he decided to instead attempt the harbour town of Maracaibo. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ The raid on Maracaibo was of little success, all the people having fled the city before the buccaneers had landed. Morgan sent out search parties to track down some of the citizens hiding in the forests. They found at least some people, but still not much money was to be had. So Morgan instead decided to take his fleet further into the Lagoon of Maracaibo towards the town of Gibraltar at its southern end. But once again, the people were already gone. After eight unsuccessful weeks in the Lagoon of Maracaibo he sailed back for Maracaibo itself. There he was to famously meet at sea with Vice-Admiral Alonso del Campo y Espinosa, who commanded three powerful men-o-war. On 1 May 1669 the battle took place whereby Morgan's buccaneers sailed a fireship (a ship purposely set alight) into the Vice-Admiral's 48-gun ship Magdalen. The Magdalen burnt and sank, the Santa Louisa fled and the Marquesa, the third Spanish ship, was captured by the buccaneers. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Morgan controlled both the city of Maracaibo, and all the ships. Meanwhile Don Alonso was marooned in his little fort but controlled the only exit the buccaneers had. The Spanish citizens now agreed to pay a ransom of 20,000 pesos (pieces of eight) to save their city from being torched by the buccaneers. But Don Alonso refused to agree with his compatriots and let the pirates get away. Morgan's men meanwhile busied themselves raising the gold which had sunk with the stubborn Spaniard's great warship, bringing in yet anohter 15,000 pieces of eight and more in plate gold. Then in a strike of genius Morgan began to fake landing his troops close to Don Alonso's fort for a night attack. (the pirates sat upright when being rowed landward and lay flat and out of sight, when the "empty" boats were rowed back to pick up "some more" pirates.) Thus convinced he was about to be attacked with canoes from landward, Don Alonso moved all his guns to the landward side of the fort and Morgan cheekily set sail and with the ebbtide slipped out of the now unguarded channel of the Lagoon. Leaving his seething enemy behind him, the cunning rogue sailed back for Port Royal where he arrived in triumph on 17th May 1669. (Poor Don Alonso was at first arrested and deported to Spain for questioning. But there he was cleared and deservedly commended for his bravery.) ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ For the following year Morgan concentrated his efforts more on expanding his plantations than raiding hapless Spaniards. He'd since grown rich and was making the most of it, investing into sugar and becoming a man of status rather than mere infamy. Though by the end of 1670 he was to be scheming again. Uniting the two pirate forces of the Caribbean, those from Port Royal with those from Tortuga, he now ventured fourth for Panama. Thirty six captains under his command and 1800 men he first conquered the little island of Old Providence before continuing southward. He overcame Fort San Lorenzo at Chagres and then, travelling up the Rio Chagres he headed for his main goal - Panama. Governor Don Juan Perez de Guzman, viceroy of Panama, met him in battle outside Panama on 19 January, outnumbering Morgan's forces by about 500. Though superior in numbers, the Spaniards' resistance was a fiasco, many of Guzman's troops fleeing after the first shots were fired. It appears that Morgan's reputation had preceded him and that in their heart of hearts the Spanish ranks no longer believed they could overcome the mighty buccaneer. Their city fell and, the origins of the fire are disputed, burnt to the ground. An estimated 400,000 pieces of eight were eventually stolen and/or extorted from the formerly great Spanish city, but most men are believed to have been disappointed by this amount. Panama was understood to be the capital city of Spanish America (one of the richest cities in the whole world!) and hence it had been expected that one would carry away unseen riches. But the silver gathered from the Peruvian mines and the merchants' fortunes had all been taken to safety before Morgan's army arrived. Though as Morgan in March 1671 got back to Chagres on the north side of the Isthmus, things were to get worse. Message had arrived that a treaty had been signed between England and Spain. The buccaneers had in fact attacked Panama during times of peace between the two Kingdoms. Only shortly after Morgan had left Port Royal had the message arrived with Governor Modyford. Morgan returned back to Port Royal in April. By June Governor Modyford was already under arrest and on his way back to England. But as more and more news reached Europe of the great raid and the Spanish court's protests at this breech of the peace got ever more outraged, the order to arrest Henry Morgan was eventually dispatched to Jamaica, reaching the island against the end of 1671. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ At first the new governor, Sir Thomas Lynch, was reluctant to execute this order, fearing public disorder if the island's greatest hero was put in chains. But on 4 April 1672 Henry Morgan was arrested and taken back to England on the frigate Welcome. Though strangely he was never to see the insides of the infamous Tower of London, where his former governor Modyford was incarcerated, although Morgan too remained a prisoner of State. England was at war with Holland again and governor Lynch on Jamaica was getting into some trouble trying to fight the Dutch off, for the buccaneers seemed little cooperative once their leader had been taken away in disgrace. In July 1673, considering West Indian affairs, the King eventually sought the advice of Henry Morgan, with the infamous buccaneer replying in writing what should be done to defend England's greatest colony (the sugar trade was very, very lucrative and brought in lots of tax for the Crown !). ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ It is believed that Morgan's memorandum made a good impression with his Majesty. And, wonder over wonders, it was soon decided that Morgan should return to his home Jamaica as deputy governor to Lord Vaughan who was to succeed luckless governor Lynch. And as though it would not have been enough to be sent back home to his beloved Jamaica for the 34-year old Welshman, just before Christmas 1675 he was knighted ! ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ On 6 March Morgan was back in Port Royal. But never again was he to be the infamous pirate, far more the respectable man of power and status. He soon settled down to life in the island's council, overseeing the defences and of course expanding his fortunes as a rich sugar planter. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ During his further life as deputy governor he showed great ability when acting as governor (when the governor proper was in England), endured countless quarrels and political intrigues with political opponents and even sued for libel the publishers of Esquelemling's famous tales about him and the buccaneers of America. For a time his political enemies did get the better of him, though he was restored to the council shortly before his death on 25 August 1688 .
Matilde di Canossa nasce probabilmente a Mantova, dove il padre ha una reggia, poi è costretta a fuggire con la madre, Beatrice di Lorena, perchè il padre, Bonifacio di Canossa, viene assassinato e muoiono misteriosamente un fratello ed una sorella. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Poche donne hanno avuto nella storia italiana, un ruolo importante quanto quello di Matilde, che per quarant'anni resse uno Stato che si estendeva su buona parte dell'Italia settentrionale e centrale, e che partecipò da protagonista alla lotta tra l'Impero e la Chiesa. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Fatta prigioniera dall'imperatore Enrico III, insieme alla madre, restò fortemente impressionata dall'esperienza che ne fece un'assidua sostenitrice del Papato. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ La troviamo a Felonica, poi a Firenze, poi con la madre che si risposa con un vedovo, Goffredo il Barbuto, che ha un figlio, Goffredo il Gobbo, che viene promesso in sposo a Matilde stessa. Alla morte del patrigno, ella sposa il fratellastro in Lorena ed ha una bambina, Beatrice. Fugge dal marito e si rifugia dalla madre a Mantova e poi a Pisa, dove Beatrice muore nel 1076. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Nello stesso anno Matilde entra in pieno possesso dei domini del padre. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Governa un territorio che andava dal Lazio al Lago di Garda, ed era strategico sia per i pontefici, quando dovevano essere insediati a Roma, sia per gli imperatori, quando dovevano essere incoronati. Ella entra così nella lotta in corso tra impero e papato, giocandovi un ruolo prima di pacificatrice (anche perché era cugina di Enrico IV per parte di madre), come dimostra il famoso incontro di Canossa (28 gennaio 1077), poi di aperta sostenitrice del papato e della riforma della Chiesa. Diviene così la più importante alleata di Papa Gregorio VII, che era fermamente intenzionato a dichiarare la superiorità del potere divino su tutti i poteri terreni, compreso l'Impero. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Le cause di questa scelta di campo sono ben chiare. L'imperatore, che tramava contro il Papato, si fingeva alleato di Matilde e di Gregorio VII finchè, alla mezzanotte del Natale del 1075, fece rapire il pontefice mentre celebrava la messa nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Arrestato e malmenato, il Papa venne condotto in Germania, ed Enrico IV svelò la sua vera natura. E' a questo punto che il ruolo della contessa di Canossa divenne fondamentale. Lanciata la scomunica del Papa contro Enrico IV, quest'ultimo si rese conto del potere della Chiesa e sapendo di non poter andare contro il suo popolo, si preparò a quello che è diventato un simbolo di sottomissione: l'umiliazione di Canossa. Fu solo grazie alla cugina Matilde, che Enrico IV venne ricevuto dal Papa nel castello di Canossa, ma solo dopo essere rimasto per tre giorni a piedi nudi a supplicare sotto la neve, rischiando il congelamento. Nonostante l'imperatore fosse in realtà in mala fede, ottenne il perdono grazie a quella potente e decisa donna che era Matilde. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Nella scelta di schierarsi al fianco del papato, ella mette in gioco i suoi poteri, in gran parte avuti per concessione dagli imperatori, ed il suo stesso dominio. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Donna di potere, controcorrente, al centro di uno scontro epocale, Matilde di Canossa diviene oggetto d’esaltazione da una parte (chiamata figlia di Pietro, ancella del Signore) e di denigrazione dall'altra (accusata di essere una meretrice, amante di Gregorio VII). Negli anni successivi, però, Enrico IV si scagliò nuovamente contro i Papato e Matilde continuò a schierarsi dalla parte di Gregorio VII. Questa volta la sorte non arrise alla nostra protagonista. Enrico IV la dichiara traditrice, diverse città si ribellano alla sua autorità, ed anche i suoi possedimenti vengono invasi dalle truppe imperiali. Le restano fedeli i castelli di Nogara nel Veronese, Piàdena nel Cremonese, Monteveglio nel Bolognese e Canossa nel Reggiano, come racconta il suo biografo, Donizone (Vita Mathildis,II,554). ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Questi anni bui si concludono con la resa al nuovo imperatore, Enrico V, e con l'accordo di Bianello del 1111, nel quale le viene riconosciuto di nuovo il potere sulla parte dell’Italia settentrionale del dominio canossano, in cambio della nomina dell'imperatore a suo erede, per la nota parentela. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Così, solo alla fine della sua esistenza terrena, Matilde può dedicarsi alla preghiera ed alla meditazione religiosa, verso la quale era portata fin da giovane, ma dalla quale fu sconsigliata addirittura da Gregorio VII di dedicarsi, perchè era più prezioso il suo ruolo politico e militare in difesa del papato. Morì a Bondanazzo di Reggiolo il 24 maggio 1115 e venne sepolta nell'amato monastero di San Benedetto Polirone, cluniacense, dove i monaci le eressero un adeguato sepolcro nella cappella di Santa Maria, con i noti mosaici, e la onorarono ogni anno con le loro preghiere. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Nel 1635 le sue spoglie furono spostate a San Pietro in Vaticano, e poste insieme a quelle degli apostoli e dei martiri della fede. Entrò nella storia e nella leggenda come nessuna donna prima di lei. Oggi riposa nella tomba scolpita dal Bernini ed è detta "onore e gloria d'Italia". ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Il suo ricordo, immortalato da un monaco di Canossa, Donizone, fu rafforzato con una pretesa donazione dei suoi beni alla Chiesa, e con una serie di leggende, anche popolari, che si diffusero fin dal basso Medioevo, e che, continuate sia a livello colto, che popolare sino ai giorni nostri, ne hanno fatto un personaggio mitico, non solo per le terre padane. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Ripercorrere la sua vita diviene così occasione per aprire una finestra su di un periodo cruciale della storia del Medioevo, e sugli uomini e sulle donne che vissero in quel tempo.